E' il momento di decidere a chi destinare il 5 per mille dell’IRPEF. Di cosa si tratta in pratica?

Sarà possibile per tuti i contribuenti decidere di devolvere il 5 per mille dell’IRPEF ad una fondazione, ente, ONLUS etc… compresi enti impegnati nella ricerca scientifica (ONLUS, Università, centri pubblici) indicando il codice fiscale del beneficiario nella dichiarazione dei redditi.

Il 5 per mille sostituisce l’8 per mille?

No. L’8 per mille rimane così com’è. La possibilità di devolvere il 5 per mille è una possibilità in più e non sostituisce nè rappresenta un’alternativa al devolvere l’8 per mille. Si possono fare tutte e due le cose insieme.

Come si fa?

Il contribuente può destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche, apponendo la firma in uno dei quattro appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione (CUD; 730; UNICO persone fisiche). È consentita una sola scelta di destinazione. Nel modello delle dichiarazione troverete quattro riquadri, corrispondenti alle diverse categorie alle quali potete destinare il 5 per mille:

- Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le associazioni di promozione sociale, le associazioni riconosciute che operano nei settori di cui l'articolo 10, c. 1, lett a), del D.Lgs n.460 del 1997;

- Le Associazioni al sostegno delle attività sociali che vengono svolte nel proprio comune di residenza;

- Gli Enti di ricerca sanitaria;

- Gli Enti di ricerca scientifica ed universitaria;

- Le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge.

E’ possibile scegliere un’associazione/ente alla quale destinare direttamente il cinque per mille, indicandone il codice fiscale. L’associazione/ente deve essere però incluso in un apposito elenco di possibili beneficiari (che hanno fatto domanda) stilato dal ministero.

A chi andrà il cinque per mille?

L’agenzia delle entrate, insieme ai ministeri competenti, ha redatto una lista dei possibili beneficiari. La lista comprende gli enti/associazioni che hanno fatto domanda entro febbraio scorso più varie università ed enti pubblici. Se nel riquadro indicate il codice fiscale del beneficiario (fra quelli presenti nella lista) il vostro cinque per mille andrà direttamente al beneficiario da voi indicato. Se non indicate un beneficiario in particolare, ma mettete la firma su uno dei quattro riquadri, il vostro 5 per mille verrà ripartito fra tutti i beneficiari presenti nella lista. Sconsiglio quest’ ultima possibilità, per le ragioni spiegate più sotto.

Dove trovo un elenco dei possibile destinatari del cinque per mille?

Gli elenchi definitivi si trovano qui. La lista degli enti che si occupano di attività di ricerca lo trovate qui.

Ma costa qualcosa?

Devolvere il cinque per mille non costa nulla. Semplicemente, il 5 per mille dell’IRPEF che dovete pagare viene devoluto all’associazione/ente che avete segnalato, invece di andare allo Stato.

Il cinque per mille serve a finanziare la ricerca scientifica?

Non necessariamente. La norma dà la possibilità di devolvere il 5 per mille ad enti ed associazioni non profit, impegnati in diverse attività di pubblica utilità. E’ possibile che nella lista troviate anche la bocciofila o il circolo musicale del vostro paese, tanto per fare un esempio.Per chi vuole destinare il contributo in ricerca, una lista separata elenca i beneficiari del 5 per mille che si occupano in modo specifico di ricerca.

Il fatto di essere sulla lista mi garantisce che l’ente/associazione svolga effettivamente ricerca scientifica?

Dovrebbe, ma in realtà basta scorrere l’elenco per scoprire che non è così. Accanto a enti/associazioni che sostengono ricerca, anche ad altissimi livelli, ce ne sono molti (probabilmente meritori in altri campi) che con la ricerca sembrano avere ben poco da spartire. Evidentemente, le liste sono state compilate (dal ministero della Ricerca) un pò alla leggera, mettendo dentro tutti quelli che ne hanno fatto richiesta, senza troppi controlli.

Ma allora come faccio a sapere che il mio cinque per mille andrà effettivamente alla ricerca scientifica?

La scelta finale è del contribuente, che può decidere di devolvere DIRETTAMENTE il cinque per mille ad una associazione/ente, basta che faccia parte della lista. Perciò, é IMPORTANTE NON LASCIARE IN BIANCO IL RIQUADRO DEL CODICE FISCALE MA INDICARE IL BENEFICIARIO. E’ importante informarsi e destinare il cinque per mille soltanto ad un ente/associazione di cui si conoscano bene le finalità e l’impegno nella ricerca. Se non indicate un beneficiario di vostra scelta, il vostro cinque per mille verrà distribuito a "pioggia" a tutte le associazioni/enti della lista, che comprende ahimè anche Fondazioni per le scienze religiose (che già beccano l’8 per mille), scuole d’arte, istituti di studi politici e sociali a sfondo teologico. Nulla di male, ma non c’entrano niente con la ricerca scientifica.

Il consiglio è: donate il 5 per mille come se doveste fare un investimento.

Scegliete un’associazione che abbia bilanci trasparenti (pubblicati su internet, ad esempio), finalità chiare e dimostri di avere raggiunto risultati tangibili. Se si tratta di ricerca scientifica informatevi sui criteri usati per distribuire i fondi (esiste un comitato di esperti di alto livello? Viene utilizzata la peer review?) e sui risultati (es. esiste una lista delle pubblicazioni scientifiche?). All’interno della lista redatta dal ministero ci sono molti enti e associazioni che soddisfano queste caratteristiche. Internet è utilissimo: individuate una vostra lista di possibili destinatari e poi controllate i loro siti internet in cerca delle informazioni che vi servono. Se non trovate nulla, contattateli. Se nel giro di un battibaleno non vi avranno dato le informazioni che cercate, lasciate perdere e passate ad altro.


ATTIVITA' DI TUTELA, PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
DEI BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI

A partire dall'anno 2012, infatti, tra le finalità alle quali potrà essere destinata, a scelta del contribuente, una quota pari al 5 per mille dell'Irpef ci sarà pure il finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. È quanto prevede una delle disposizioni di ordine tributario inserite nella manovra correttiva del governo. Attualmente, come noto, il 5 per mille può essere devoluto in favore di quattro macrocategorie di soggetti: il c.d. "terzo settore" (enti del volontariato, onlus, associazione di promozione sociale iscritte negli appositi registri, associazioni e fondazioni riconosciute), enti di ricerca scientifica e dell'università, enti della ricerca sanitaria e associazioni sportive dilettantistiche. Inoltre, è possibile destinare il 5 per mille a sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente.

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